Sempre la stessa storia: ogni volta che qualcuno di famoso (artista, sportivo, personaggio pubblico) muore Lei è lì che sogghigna e che parla con centinaia di voci. Voci di persone che conosci, voci amiche, che d'improvviso paiono impazzire e dire tutte le stesse cose: non sono loro, evidentemente sono possedute (oppure sono sempre in quello stato e ormai non se ne rendono più conto?), però è incredibile la loro coordinazione mentale. Basta che la notizia inizi a circolare e subito Facebook si popola di commenti dedicati all'argomento, alla commemorazione dell'evento, fiumi di lacrime di coccodrillo e di ipocrite frasi di plastica buttate lì al solo scopo di strappare un “Mi piace” o un commento altrettanto plasticoso. Pare di vederla Lei, l'Ipocrisia, strisciare compiaciuta in questa situazione, coccolata dai suoi figliocci che anche stavolta, volenti o nolenti, hanno fatto il suo gioco.
Muore Steve Jobs, e subito: “grande uomo”; “genio”; “mi spiace per lui”; “il mondo ha perso una grande personalità”.
Muore Simoncelli, e subito: “che peccato morire così giovani”; “sportivo eccezionale”; “mi spiace per lui”; “il mondo ha perso una grande personalità”.
Ma li conoscevate? Seguivate il MotoGP? Ma non eravate voi quelli che sputavano su ogni prodotto della Apple? E allora cosa cavolo scrivete? Vi dispiace davvero? Ok, tenetevelo per voi, che bisogno avete di scriverlo e di condividerlo ai quattro venti? Volete solo far sapere quanto siete parte del mondo? Come se un “Mi piace” in più fosse un abbraccio alla madre o al padre del defunto. Statevene in silenzio invece, è tanto semplice (“Silence Is Easy” dicevano gli Starsailor) voi che potete e che non vivete su queste cose. Chi viene pagato per allevare i figli dell'Ipocrisia già imperversa in tv, radio e giornali, che bisogno c'è che vi ci mettiate anche voi?
Esempio lampante, “Domenica 5 del 23/10/11, in seguito alla morte di Simoncelli. Si apre la trasmissione, tutti felici e allegri a cantare e ballare, tutti sorridenti, la Panicucci allegrona che saluta tutti, ringrazia (con alle sue spalle pletore di ballerini e ballerine che occhieggiano e spuntano in cerca di un'inquadratura), eppoi d'improvviso, appena nomina le due parole magiche “morto” e “Simoncelli” cade sulla trasmissione una nube scura, fittissima ma di una falsità tangibile: lei che dice quanto le dispiace, e dietro quei debosciati, che cinque secondi prima ridevano, ora annuiscono ebeti, seri e pensierosi.... Ma cinque secondi dopo, non appena si riparla delle solite stronzate, eccoli di
nuovo tutti a sorridere e ballare e cantare. E ai genitori del defunto non ci pensa più nessuno.
Fatemi (ma anche fateCI e fateVI) un favore: evitate commenti stupidi, e se le cose le sentite davvero non le rendete pubbliche, che sanno di falso e di certo non vi rendono persone migliori. Non rallevate l'Ipocrisia anche voi, che di certo non ha bisogno del vostro aiuto per sopravvivere.
Muore Steve Jobs, e subito: “grande uomo”; “genio”; “mi spiace per lui”; “il mondo ha perso una grande personalità”.
Muore Simoncelli, e subito: “che peccato morire così giovani”; “sportivo eccezionale”; “mi spiace per lui”; “il mondo ha perso una grande personalità”.
Ma li conoscevate? Seguivate il MotoGP? Ma non eravate voi quelli che sputavano su ogni prodotto della Apple? E allora cosa cavolo scrivete? Vi dispiace davvero? Ok, tenetevelo per voi, che bisogno avete di scriverlo e di condividerlo ai quattro venti? Volete solo far sapere quanto siete parte del mondo? Come se un “Mi piace” in più fosse un abbraccio alla madre o al padre del defunto. Statevene in silenzio invece, è tanto semplice (“Silence Is Easy” dicevano gli Starsailor) voi che potete e che non vivete su queste cose. Chi viene pagato per allevare i figli dell'Ipocrisia già imperversa in tv, radio e giornali, che bisogno c'è che vi ci mettiate anche voi?
Esempio lampante, “Domenica 5 del 23/10/11, in seguito alla morte di Simoncelli. Si apre la trasmissione, tutti felici e allegri a cantare e ballare, tutti sorridenti, la Panicucci allegrona che saluta tutti, ringrazia (con alle sue spalle pletore di ballerini e ballerine che occhieggiano e spuntano in cerca di un'inquadratura), eppoi d'improvviso, appena nomina le due parole magiche “morto” e “Simoncelli” cade sulla trasmissione una nube scura, fittissima ma di una falsità tangibile: lei che dice quanto le dispiace, e dietro quei debosciati, che cinque secondi prima ridevano, ora annuiscono ebeti, seri e pensierosi.... Ma cinque secondi dopo, non appena si riparla delle solite stronzate, eccoli di
nuovo tutti a sorridere e ballare e cantare. E ai genitori del defunto non ci pensa più nessuno.
Fatemi (ma anche fateCI e fateVI) un favore: evitate commenti stupidi, e se le cose le sentite davvero non le rendete pubbliche, che sanno di falso e di certo non vi rendono persone migliori. Non rallevate l'Ipocrisia anche voi, che di certo non ha bisogno del vostro aiuto per sopravvivere.
Ipocrita: dal greco hypokritḗs, simulatore di atteggiamenti o sentimenti esemplari, per ingannare o lusingare.
Silence is easy, it just becomes me,
You don't even know me, why lie about me.
Silence is easy, it just becomes me,
You don't even know me, why do you hate me.
23.10.11
Aggiornamento: qualche giorno fa è morto Giorgio Bocca: secondo voi cosa è successo? ...a voi la risposta.
Nessun commento:
Posta un commento