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mercoledì 30 novembre 2011

Il rincorrersi dei sogni

I sogni ricorrenti mi hanno sempre affascinato. Non ricordo di averne avuti da bambino, la cosa è iniziata più tardi nel tempo, da qualche anno a questa parte, e ogni tanto, certe notti, si riaffacciano nei miei pensieri, quasi per farmi visita, per ricordarmi che sono ancora lì.
Sono assieme ai miei ex compagni di classe, nel mio liceo, dobbiamo andare in palestra ma, non so per quale motivo, cerchiamo di passare dalla palestra femminile che ahinoi è chiusa; una volta arrivati il nostro professore ci da un Super Tele per giocare a pallone fuoti, informandoci che il pallone di cuoio è bandito, qualcuno giocandoci ha rotto il vetro di una macchina. Come spesso accade nei sogni la narrazione fa un salto temporale e ci ritroviamo in corridoio, lamentandoci del fatto che la nostra professoressa di matematica non ha ancora fatto un'ora di lezione: cosa per me tutt'altro che negativa, dato che in matematica non ci ho mai capito nulla, ma l'esame di maturità si avvicina, per cui urge fare lezione e prepararsi. Ecco che comincia a salire l'ansia, è palpabile e viva, un magone che ti blocca anche fisicamente e che riesci a percepire anche al di fuori del sogno. Un compagno di classe emerge quasi dal nulla, e dice che è naturale non saper nulla di matematica, dato che sono ormai diversi anni che non la facciamo più: ecco che tutto si blocca, le facce si congelano, i movimenti di tutti paralizzati, il sogno svanisce e io mi risveglio, ma quel magone, quel sasso sullo stomaco, quello ancora rimane, e continuerò a sentirlo a lungo nella giornata.
Altre volte mi viene a trovare il mio piccolo micio persiano, che mi ha lasciato da ormai quasi dieci anni: niente di particolare, flash nei quali lo accarezzo, lui fa le fusa, giochiamo un po' eppoi tutto finisce, all'improvviso, come era iniziato. Questo sogno mi lascia sempre una dolce nostalgia, mi piace pensare che il legame con questo micio sia così forte che non si spezzi nemmeno con la morte, e che mi voglia venire a trovare anche nel sogno, pur di vedermi. Cosa insolita poi, da un po' di tempo a questa parte (almeno da quando ho preso un cane) il micio non si è fatto più vedere: un po' mi manca, mi ero abituato alla sua presenza "onirica", qualcuno direbbe che si è reincarnato nel nuovo cucciolo; non so come funzionano queste cose sinceramente, ma credo che vadano prese così come vengono.


07.03.11

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