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martedì 29 novembre 2011

Il giardino

“Here comes the sun” diceva George Harrison.
Lui si volta ed eccola, uguale ad allora, non si sa come riapparsa dalle lontane terre del nord Europa, terre che Lui ha sempre avuto paura di visitare. Paesi inospitali diceva, poco interessanti In realtà paura di rivederla dopo tanto tempo, dopo tante liti, dopo una separazione così dolorosa la cui ferita non si è ancora rimarginata, nonostante i baci e le carezze altrui che col tempo hanno tentato di lenirla. Eccola dicevamo, si guardano ed è come se non fosse passato neanche un attimo dall’ultimo giorno felice che hanno passato assieme. Si guardano.
“Vuoi sposarmi?” dice Lui.
“Sì”, dice Lei, “è passato tanto tempo, un altro matrimonio alle spalle, ma sì, voglio sposarti!”
“Dove sei stata finora? Dove sono le tue amiche, la Rossa, le due More…”
“Altre vite, altre strade” dice Lei, scostando un po’ gli occhi, schiva, come faceva una volta, come da abitudine.



Di colpo tutto il mondo attorno a loro cambia. Eccolo Lui, di fronte a un altare, in un giardino, nebbiolina intorno, fiori ovunque, di fronte a Lui un prete che, ne è certo, ha rivisto in qualche film commedia anni Ottanta. Poi arriva Lei, passi lenti e calibrati, un vestito bianco lungo che la avvolge, una scena che lui aspettava di vedere da anni ormai, e che ora finalmente si concretizzava.
Si guardano, negli occhi di Lei Lui rivede una vita presente passata e futura, ed è felice. Lei gli sorride.
Eppoi tutto finisce.

08.06.11

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