In seguito a questo mio video è partita una conversazione con un mio amico, nella quale abbiamo rivangato i regali più significativi ricevuti nei Natali passati, quando eravamo piccoli... Food for thoughts per una mente nostalgica come la mia!
Subito mi sono tornate alla mente una serie di immagini legate a giocattoli e a festività passate a giocarci, e questo post vuole essere un elogio a tante cose perse fisicamente ma che, per fortuna, ti rimangono impresse nella mente e ti riscaldano il cuore e le ossa quando ci ripensi, come un vecchio film.
Virgo, Cavaliere d'oro dei Cavalieri dello Zodiaco
I giocattoli dei Cavalieri dello Zodiaco ti facevano girare sempre le scatole per montarli, con quelle armature pesantissime che non stavano mai insieme, e che non erano fatte per giocarci, era quasi meglio tenerli per esposizione, o se proprio ci volevi giocare montargli solo qualche pezzo. Virgo è stato il primo, ricordo che ci giocavo sempre disteso sulla moquette di camera dei miei, e il loro cassettone fungeva da Tempio e fortezza inattaccabile!
Il Samurai Bianco dei Cinque Samurai
Evoluzione del Samurai Rosso (che era il più figo) il Samurai Bianco fu a dire il vero un regalo della Befana... Lo preferivo ai Cavalieri dello Zodiaco per via dell'armatura di plastica che si fissava meglio e che permetteva più giochi e movimenti!
Il Camion dei Mask
Adoravo i Mask! Ne avevo molti a casa, ma il camion fu ovviamente la ciliegina sulla torta... Epiche battaglie tra quel mezzo e tutti gli altri giocattoli, ricordo che in quei pochi cm di giocattolo ci infilavo un monte di omini!
Commander, a.k.a. Optimus Prime, dei Transformers
Anche qui, giocattolo agognatissimo, c'è poco altro da dire, la soddisfazione nell'averlo fu enorme!
Il Castello di Mighty Max
Questo giocattolo ricordo mi coinvolse un casino... Anche in questo caso ci giocavo spesso in camera dei miei, stimolava tantissimo la fantasia e riuscivo a creare ogni volta avventure nuove!
Il Camper delle Micromachines
Anche qui, come sopra, ci avrò passato giornate intere a giocare con quella città in miniatura!
La Navicella degli Starcom
Ricordo che l'avevo vista al figlio della maestra dell'asilo, e la chiesi a Babbo Natale... Di questo giocattolo ho ricordi confusi perché ero discretamente piccolo, ma ripensandola ricordo distintamente il rumore che faceva quando alcuni suoi componenti si aprivano meccanicamente, quello zhzhzhzhzhzhzhzhzhzh che pareva non finire più, che ogni tanto si bloccava e che necessitava di una spintina mia per ripartire!
Il Sega Master System 2
A dire il vero avevo chiesto il Sega Mega Drive, ma mi sa che costava troppo ai tempi perché mi trovai sotto l'albero questa consolle. Inizialmente mi lasciò un po' di stucco e deluso, ma poi ricordo di averci trascorso ore infinite con quelle cassette, giocando anche con i miei genitori ad Alex Kid e facendomi tradurre i testi delle conversazioni dalla mia mamma, visto che non sapevo ancora l'inglese!
Percival, antesignano del robot Emilio
...e qui si chiude in bellezza! Lo ricordo come fosse oggi: mio nonno travestito da Babbo Natale con, letteralmente, una carretta di regali (tra cui questo) che passa davanti al cancello di casa mia, e i miei che mi dicono di fermarlo perché altrimenti sarebbe andato oltre... Io per paura lo lascio passare salvo poi rincorrerlo per fargli notare che si era dimenticato di me... Che spettacolo!
Il robot era mitico, alto poco meno di me, con il telecomando, ricordo che aveva un vassoio con il quale portare cose e dei comandi da impartirgli, splendido...
Pensando a tutte queste cose, e ripensando a come mi sentivo in quei momenti, mi tornano in mente i (pochi per fortuna) genitori che hanno già detto ai propri figli che Babbo Natale non esiste, togliendo loro praticamente tutta la magia di questa festa e rendendoli, sotto questo punto di vista, praticamente già adulti... E mi viene anche da pensare a quanto la qualità dei giocattoli sia peggiorata dagli anni Novanta ad oggi, o meglio, quanto sia cambiata sia per un maggiore apporto della tecnologia (di fatto magari oggi non vuoi un Transformer ma un IPad per giocare al gioco dei Transformers, per assurdo), sia per una riduzione della capacità di fantasticare nei bambini. Questo aspetto è probabilmente collegato all'altro: mancando l'imput "fisico" (il giocattolino) ti manca magari anche la voglia di crearci una storia dietro... Per dire, il tempio di Virgo che io mi costruivo con il cassettone dei miei, oggi non avrebbe senso, perché magari un bambino chiederebbe anche il giocattolo vero e proprio del tempio per dare al tutto un'idea più concreta e tangibile.
Non so, forse sono discorsi fatti da un eterno nostalgico, ma resto fermamente convinto del fatto che la mia infanzia sia stata arricchita immensamente dai vari giochi che ho ricevuto e dalla fantasia che ho messo in campo per giocarci, e sebbene sia stato effettivamente un po' viziato non mi sento viziato adesso, e credo di aver tratto solo il meglio da quei momenti, che tornano a galla quando meno te lo aspetti e che ti fanno affrontare le prossime feste con occhi più sereni e un cuore più predisposto alla felicità e alla gentilezza.