E come se nulla fosse ieri ho percepito di nuovo quella bella sensazione, quella magia che erano mesi (quasi anni?) che non sentivo più.
Inginocchiato sul tatami guardavo le armonie che le due hakama disegnavano prima a terra, poi in aria, e mi rendevo conto di quanto stessero materializzando il continuo divenire di cielo e terra, nero e bianco, pesantezza e leggerezza, e ogni altra dicotomia possibile alla base di quell'Arte Marziale.
L'autunno è arrivato, le giornate si sono accorciate e alle otto di sera è praticamente buio. La luce calda, che si rifletteva nelle pareti ocra, fronteggiava il buio che si vedeva fuori dalla finestra aperta, e gli unici suoni che potevo sentire erano il rumore dei piedi che scivolavano, le cadute a terra e dei cani che abbaiavano in lontananza. Sulla parete, vigile, l'onnipresente foto di O'Sensei, che arricchiva e chiudeva un quadro semplice, essenziale nella sua armonia e perfettamente bilanciato.
E se le ginocchia continuano ad assistermi (e un grazie va anche e soprattutto a chi mi ha guarito e a chi mi ha insegnato come viverci meglio) non credo che stavolta ci risepareremo... E anche se fosse, potendo, ritornerei comunque lì, in quell'armonia.
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