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lunedì 19 novembre 2018

Hai paura del Bosco?




Ci sono boschi strani, cupi, ancestrali, rifugio per le nostre paure più arcane. Questi luoghi sono popolati da creature che di norma albergano solo nella nostra testa, nelle nostre paranoie, nei nostri incubi, esseri alimentati dalle nostre lacrime e dai nostri brividi, dai pianti di quando eravamo bambini ed avevamo paura a lasciare la mano calda e protettiva dei genitori, ma anche dalle incertezze che viviamo ogni giorno, "da grandi", lanciati in un mondo che non riusciamo a comprendere.
Questi boschi oscuri sono frondosi, non lasciano filtrare la luce, sono rigogliosi in maniera selvaggia e anarchica, con piante che si scavalcano per accaparrarsi uno spiraglio di sole. In essi niente è come sembra, per cui se ti incammini attraverso le fronde puoi imbatterti in una Cappuccetto Rosso cinica cacciatrice che, accortasi che la nonna è in realtà un famelico lupo mannnaro, non esita ad ucciderla brutalmente. Sadici nobili seviziano e torturano i propri sudditi anziché proteggerli dalle creature della foresta, mentre giovani avventurieri non esitano ad infierire le loro lame nei corpi tremanti di paura degli elfi che hanno sconfitto con subdoli tranelli.
Niente è come sembra abbiamo detto, per cui potresti addirittura provare anche pena per la Bestia che viene abbandonata dalla Bella dopo che la povera creatura è stata sedotta dalla ragazza salvo poi vedersi derubata della preziosa rosa, unica sua speranza di salvezza. I poveri lupi che allevano i bambini abbandonati nel bosco, per poi essere sterminati da quelle stesse creature, poi cresciute, che avevano salvato, o i vampiri che si innamorano delle proprie vittime e quando meno se lo aspettano vengono pugnalati dal cuore... Tutti questi poveri esseri alla fine sembrano quasi le vittime in questi boschi cupi, in cui tutto sembra essere sotto sopra.
Quello che ci spaventa di più spesso non è il mostro, il deforme, il solo apparentemente minaccioso. Il vero terrore, la paura, lo sconforto, queste sensazioni ci attanagliano con mani gelide quando a tradirci sono le nostre certezze, i nostri punti saldi, i nostri eroi che si rivelano essere sporchi arrivisti o cinici traditori. Quando, "da grandi", ti trovi da solo ad affrontare cose più grandi di te come la morte, l'incertezza verso il domani, i "se" che ogni giorno ti si presentano, in quei momenti pensi con nostalgia e malinconia a quei mostri brutti e paurosi che da bambino sono sempre stati i capri espiatori e i catalizzatori delle tue paure. Pensi a loro, e in fondo, forse, erano loro i "buoni", sono stati loro a farti crescere.
Certi boschi sono cupi, pericolosi, ma sanno mascherarsi bene, e per questo è ancora più difficile uscirne una volta che per sbaglio ci siamo addentrati tra gli alberi.
Sul finire di questo 2018 tornano gli Esben and the Witch (EATW), trio inglese con base in Germania che due anni fa ci aveva regalato lo splendido "Older Terrors". Il trio è capace di ricreare un'atmosfera magica e straniante, i cui ingredienti sono principalmente dream pop, post punk, gothic, post rock, e un certo oscuro cantautorato. Quello che ne otteniamo è, detto in poche parole, un viaggio negli incubi. Questo "Nowhere" sviluppa ulteriormente la formula creata nel precedente disco, parte da basi simili ma si muove verso direzioni leggermente diverse. Qui i Nostri dirigono il proprio tiro verso atmosfere più intime e ancor meno immediate: le paure, le angosce, a mio parere da sempre oggetto degli EATW, sono qui ancora più subdole, più striscianti, meno visibili. Il bosco attraverso il quale Rachel ci porta adesso è ancor più sinistro e pauroso se vogliamo. Con calma, ascolto dopo ascolto, veniamo catturati dalle melodie e dalle ritmiche travolgenti dei Nostri, che ci colpiscono ancora più in profondità, sollevando dubbi e timori ben nascosti. Diciamo che con "Older Terrors" i Nostri ci hanno raccontato delle fiabe tenebrose, ma con "Nowhere" ci mettono di fronte ai mostri veri, quelli davvero cattivi, quelli paurosi, e con successo ci trasportano in un mondo solo apparentemente meno oscuro, in realtà terribilmente annichilente.
Il disco necessita di molti ascolti per essere compreso, ma la lunghezza non proibitiva gioca in suo favore favorendone l'assimilazione. Gli Esben and the Witch si confermano ancora una volta come una delle band più estrose e "particolari" uscite negli ultimi anni.

Golden Purifier

https://www.debaser.it/esben-and-the-witch/nowhere/recensione

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