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mercoledì 19 giugno 2013

Old man and his dog


C’avrò perso dieci minuti ieri a guardarli, ho fatto quasi tardi a lavoro, ma non potevo non osservarli.
Un signore anziano, sull’ottantina, pelle abbronzatissima, cannottieraccia bianca, cappellino del Consorzio Agrario, jeans scoloriti abbottonati molto alti, cammina per la via che porta al mio ufficio. Zoppica un po’, per questo si aiuta con un bastone, che lo sorregge dal lato destro. Nella mano sinistra tiene al guinzaglio un cagnolino di stazza simile al mio (quindi piccola taglia), un meticcio baffuto e vispo color grigio-marrone. Il signore avanza, pian piano: fa qualche passo… poi si ferma… poi riparte… poi si ferma a leggere i necrologi… poi riparte in direzione dell’edicola, e così via. Il cagnolino, in perfetta simbiosi con il padrone, cammina quando lui cammina, si blocca quando lui si ferma, e ogni volta che vede il padrone ripartire lo guarda un attimo e via, coda dritta sempre al suo fianco.
Mai uno strattone al guinzaglio, mai il muso in terra a cercare chissà cosa, mai un segno di protesta, solo fedeltà, pace e tranquillità.
Una scena del genere mi ha quasi commosso: forse perché anche io padrone di un cane, forse perché l’abbinamento anziano-cagnolino mi smuove sempre, forse per il film che mi sono fatto nella testa (il cagnolino è stato regalato qualche anno fa al signore dai suoi figli per tenergli compagnia, magari in seguito alla perdita della moglie, e adesso i due sono invecchiati insieme), fatto sta che, come detto, sono quasi arrivato tardi a lavoro ma non potevo non riflettere un po’ su questa scena.
Riflettere su cosa?
Boh, la fedeltà, tra uomo e cane, del cane verso l’uomo, tra uomo e uomo;
i taciti rapporti che si instaurano tra uomini e animali;
il rapporto che i cani hanno con gli uomini e viceversa;
quanto sia vincolante, in senso positivo ed affettivo, legarsi ad un cane, al quale spesso si affida il proprio cuore, le proprie paure e le proprie ansie, e lui assorbe tutto, e come una pianta sintetizza, rielabora e riconsegna tranquillità e, semplicemente, presenza;
…e tante altre riflessioni che ora non mi tornano in mente, ma che mi hanno investito in quei minuti come una folata di vento caldo.
Ecco, chiedo scusa per lo sfogo, ma bisognava che mi segnassi questo momento per non perderlo tra le tante cose che affollano la mia mente in questi giorni.
A Dog's Story

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