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lunedì 3 luglio 2017
Peculiar Storms
“Ferdinando, ti vedo assai turbato,
come sgomento: non aver paura.
I giochi di magia son terminati.
Come t'avevo detto, quegli attori
erano solo spiriti dell'aria,
ed in aria si son tutti dissolti,
in un'aria sottile ed impalpabile.
E come questa rappresentazione
- un edificio senza fondamenta -
così l'immenso globo della terra,
con le sue torri ammantate di nubi,
le sue ricche magioni, i sacri templi
e tutto quello che vi si contiene
è destinato al suo dissolvimento;
e al pari di quell'incorporea scena
che abbiam visto dissolversi poc'anzi,
non lascerà di sé nessuna traccia.
Siamo fatti anche noi della materia
di cui son fatti i sogni;
e nello spazio e nel tempo d'un sogno
è racchiusa la nostra breve vita.”
La furia delle onde si è ormai calmata, e Miranda, seduta su una roccia, fissa con sguardo vitreo quello che resta della sua nave. E' il vento a ricordarle con folate fredde e improvvise del naufragio avvenuto solo poche ore prima, con le sue mani gelide che si insinuano tra i suoi capelli rosso fuoco, scompigliandoli. Solo adesso, solo dopo aver scampato la morte, la giovane si rende conto di quanto suo padre ha sempre sostenuto: la vita è inconsistente, evanescente come gli spiriti, e come loro anche noi scomparendo non lasceremo traccia alcuna, e questo grande palcoscenico sul quale ci muoviamo non ricorderà neppure le nostre ombre o il suono dei nostri passi.
“As you fall into sleep
Beneath the trees
Beside the stream
You meander into dreams
Your heart quickens
And you race towards the light
Forever, towards the end of time
And, always, towards the end of mind
There will never be escape
All you know, All you love
All you thought would keep you safe
Burns away and dissipates
And, at the end, all that remains
Is you and The Eternal Storm
You and The Eternal Storm”
Dietro il progetto Monastery si nasconde Robb Kavjian, “l’altro 50%” dei 1476, duo di Salem già presente su queste pagine. Come già accaduto per i L-XIII (progetto solista dell’altro membro della band sopra citata, Neil DeRosa) anche in questo “Peculiar Storms” siamo di fronte ad una proposta dai connotati spiccatamente ambient, che si fregia però del contributo di inserti elettronici, campionamenti, drone, synth ed influenze folk. A detta del Musicista la principale fonte di ispirazione per questo lavoro è stata l’arte del norvegese Theodor Kittelsen, che insieme ad altri pittori suoi conterranei gli permesso di legare suggestioni musicali, a lui inizialmente poco familiari, con il suo amore per la natura e per l’incontenibile sentimento di “sublime” che essa sa generare nei cuori di chi sa entrarvi in sintonia. Sia nel booklet del cd che nella pagina Bandcamp ogni brano è accompagnato da un dipinto del pittore norvegese che il Nostro ha scelto come possibile riferimento visivo, ma alla fine le suggestioni devono fluire libere e l’ascoltatore deve essere libero di dare la forma che più preferisce ai pezzi che ascolta.
Da notare che, diversamente da quanto accadeva con “Obsidian” a firma L-XIII, l’atmosfera è molto più onirica, brumosa, sognante ed eterea: Kavjian ricrea un mondo magico, un bozzolo ovattato accogliente e intimo, nel quale ognuno è libero di rifugiarsi per trovare un attimo di distacco dalla frenesia quotidiana. Non si tratta del rovescio della medaglia di “Obsidian”, né tanto meno uno sviluppo delle tematiche trattate dai 1476: l’ambientazione pastorale che sento in questo “Peculiar Storms” non è presente nelle produzioni della band “madre”, per lo meno non ne costituisce un tratto distintivo, mentre è il cardine della poetica di Monastery. Un ascolto particolare, non per tutti, non per ogni momento della giornata, ma da centellinare con cura per apprezzarne appieno la magia e la bellezza.
Dedicato alla "mia" Miranda, se c'è un sogno che incornicia la mia vita, quel sogno sei te.
The Eternal Storm
https://www.debaser.it/monastery/peculiar-storms/recensione
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