Non è mai facile salutare un Dojo,
anche perché non è solo un semplice edificio, spesso (e nella
migliore delle ipotesi) è un mondo a sé, una dimensione diversa
dove per un'ora e mezzo, due ore, dialoghi sì con il tuo Maestro e i
tuoi compagni, ma soprattutto lavori su te stesso.
Non è facile perché rappresenta in un
certo senso mesi di lavoro, sudate su un'Arte che ti ha fatto per ora
bestemmiare tanto, ma che qualche soddisfazione te la stava già
regalando.
Non è facile soprattutto perché il
Dojo è fatto di persone, senza il gruppo non ci sarebbe, o meglio,
il gruppo ricrea il Dojo ovunque esso si muova... E stavolta è
proprio questo che mi ha fatto più male, salutare il gruppo, il
Maestro, gli amici. E' vero, ho faticato tanto praticando Wado Ryu,
mi sono dannato l'anima fino all'ultimo per capire le distanze, le
posizioni, gli attacchi... Qualcosa l'ho afferrato alla fine, venendo
da un altro stile la confusione era tanta ma come ha detto il Maestro
stasera stavo inizando a mettere le cose assieme.
Però si sa, ogni tanto si devono fare
delle scelte, e stavolta il seguire il cuore non bastava, perché il
cuore portava in due direzioni diverse e opposte. Mi sono fidato
dell'istinto quindi, dei ricordi, dei movimenti, delle sensazioni, ed
ho deciso di prendere un'altra strada, di salutare, come detto, il
Dojo. Che sia stata una scelta positiva o meno questo ancora non lo
so, e come accade sempre sarà il tempo a farmi capire se ho
sbagliato o meno. Mi lascio alle spalle una bellissima Arte Marziale,
verso la quale non è sbocciato l'amore ma solo fiammate di
sentimento miste a docce fredde... E mi lascio alle spalle delle
persone bellissime, che senza chiedere nulla mi hanno accolto,
integrato nel loro gruppo, reso naturalmente partecipe di tutto, che
hanno saputo apprezzarmi per quello che sono, rispettarmi nei miei
difetti, correggermi ed aiutarmi nei miei errori, e che credo che mi
abbiano voluto bene, sebbene ci conosciamo da un annetto.
Stasera è stata l'ultima lezione, ed i
loro discorsi, i discorsi del Maestro, non sono state frasi fatte,
sono state parole sentite, mi è stato detto che per me la porta è
aperta, e che sperano di riavermi tra loro. Io sono un po' un
ingenuo, lo sono sempre stato, ma ho percepito subito che queste
parole erano vere, che venivano da dentro, che non avevano un secondo
fine ma che volevano trasmettere amicizia, senso di gruppo, lealtà,
comprensione.
Non so se questa esperienza terminerà
con stasera o se avrà un seguito, ma sono certo che, semmai un
giorno dovrò nuovamente varcare quella porta, il Dojo e con lui i
Wado Ryu, il Maestro e gli amici mi riaccoglieranno di nuovo tra
loro, come se fosse passato solo un weekend dall'ultima lezione.
Grazie di tutto, a tutti... Arigatou
gozaimashita