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giovedì 2 maggio 2013

Ombre



Faceva un bel caldo quella mattina di agosto. Sentivo le cicale cantare in lontananza mentre me ne stavo seduto sugli scaloni della banca, attendendo che aprisse, prima di recarmi a lavoro. C'era una leggera brezza nell'aria, il cielo era parzialmente velato ma non minacciava pioggia... Eppoi un bagliore accecante, un turbine di vento dalla forza indescrivibile, frantumò ogni atomo del mio corpo, e mi sciolse nell'aria: solo la mia ombra testimoniò la mia presenza sul freddo marmo dei gradini di quella banca, che l'esplosione rase totalmente al suolo.



Quella tegola doveva essere sistemata: appena seppi che l'indomani non avrebbe piovuto preparai tutti i miei attrezzi ed andai a dormire. La mattina appoggia la scala al tetto, poi rientrai in casa per prendere il necessario e uscii nuovamente.
Avevo appena messo un piede sulla scala quando vidi con la coda dell'occhio l'ombra che proiettavo in terra espandersi a dismisura: mi voltai verso quello che credevo essere il sole ma sentii la mia retina bruciarsi immediatamente. Non ebbi il tempo di gridare, di me non rimase che il vapore, e un'ombra fusa assieme a quella della scala appoggiata al muro di casa.


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