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martedì 3 luglio 2012

Sorrisi sfiorati



Mi piace andare in Contrada, essere di servizio durante le cene varie, passare di tavolo in tavolo e guardare le persone divertirsi, stare in compagnia, ridere, cantare, bestemmiare, infamarsi, ubriacarsi. Ma soprattutto, quello che mi rimane sempre, dopo ogni sera, dopo ogni servizio prestato, è il contatto.
Quando passi in mezzo a quel buglione di persone trovi gente da ogni parte che ti sfiora, che ti incorocia, ti sorride e ti appoggia una mano sulla spalla, o magari ti fa un dispetto per farti cadere qualcosa (ti "sciaguatta" un pochino, o ti da semplicemente noia, il tutto sempre ovviamente in amicizia)... Anche chi non ti conosce ti sfiora e ti appoggia una mano sulla spalla sorridendoti, anche solo per passare oltre. Il contatto fisico si unisce a quello verbale: ci si da del "tu", sempre e comunque, e se, per buona educazione, talvolta ti rivolgi a qualcuno un po' in là con gli anni usando il "lei", ci pensano due o tre bestemmie ben assestate a farti capire che il "lei" va lasciato fuori dalle mura, al di là di quei confini disegnati ormai secoli fa.
E' vero, c'è anche gente inutile lì dentro, gente che bruceresti con uno schiocco di dita se potessi, gente che si crede di essere chissà chi, e di essere lì per non si sa quale privilegio, ma per fortuna sono la minoranza, per ora, e gli sporadici incontri che puoi fare con loro lasciano, forse, traccia di poche ore... Una volta sentii un ragazzino parlare con uno di questi personaggi, che lo sbeffeggiava per la sua presunta assenza dai luoghi di contrada... L'"inquisitore" indicava delle persone e diceva "lo sai chi è quello? E' il mangino vittorioso del XXXX... E quello, lo sai chi è quello? E' il XXXXXX vittorioso del XXXXXX". Al ché disse al ragazzo: "ma te lo sai chi sono io?" (nota mia, l' "inquisitore" era un gazzilloro qualunque, le cui uniche fortune erano lo stare praticamente accanto alla Società, l'avere soldi da buttare via e l'aver avuto una famiglia da sempre impegnata in Contrada, a un livello ben più nobile del suo...)... Alla domanda che gli fu posta il ragazzo, fino ad allora insofferente, alzò gli occhi chiari e rispose: "no, non lo so chi sei, ma te lo sai chi sono io?! No vero? Bene, siamo pari allora!", e detto questo girò i tacchi e si allontanò, lasciando quel gazzilloro con un pugno di mosche. Chapeau.

Now We Are Free

"...è caduta l'Oca"

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