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giovedì 14 febbraio 2013

Infinite ricorrenze



Sono passate diverse settimane dal mio ultimo post, settimane volate, soprattutto da quel venerdì 4 gennaio che, sono certo, non mi scorderò mai. Da quel momento è stata tutta una frenetica corsa, tutta proiettata verso un unico obbiettivo ed un'unica data, che ora sembra ancora lontana, ma visto come sto correndo penso che questo 13 luglio arriverà molto presto. Che poi, a ben pensarci, 13+7+2013 = 1+3+7+2+1+3 = 17, e 7+1= 8, e chi mi conosce sa quanto questo numero valga per me.
Di fatto, senza volerlo, tante date per me importanti, tanti codici, tanti numeri seriali che popolano la mia vita sono riconducibili al numero 8, e il bello è che queste cose non le ho mai cercate, sono sempre venute da sole. E non è un caso che questi giorni stiano scorrendo sotto il segno del numero 8, il quale, se vogliamo, può essere assimilabile al simbolo di infinito, o può essere scomposto in due cerchi, perfetti. E allora mi viene da pensare al cerchio, e a tutto ciò che questa figura rappresenta per me: gli occhi, grandi, marroni, rotondi, della persona che presto sposerò; un anello, che, in culo alle convenzioni, sarà tutto sommato "diverso", e avrà valenza solo per noi; l'Aikido, filosofia di vita (più che arte marziale) che fa della circolarità e dell'infinito alcuni dei suoi aspetti cardine; la musica, materializzata sottoforma di CD e vinili, che grossa parte avranno nel mio matrimonio, e tante altre piccole cose che non sto a scrivere adesso. Non è un caso poi che la persona che sto per sposare mi abbia proposto di leggere un libro, che, se vogliamo riassumerlo in una massima, può essere "niente capita per caso". Questo libro mi sta insegnando a fare caso alle coincidenze, e a interpretarle non tanto come combinazioni ma come segnali di un cambiamento, di un qualcosa che sta avvenendo e del quale faccio parte anche io... E sarò sincero, da quando ho preso coscienza di questa cosa, nulla sembra essere lasciato al caso, e tutto sembra essere in qualche modo collegato.
Lasciando da parte tutte queste seghe mentali, mi ha fatto un immenso piacere notare negli occhi e nella voce delle tre persone che ho scelto per accompagnarmi quel giorno la gioia, la sorpresa, e in alcuni casi la vera, sincera emozione che li ha fatti per un attimo vacillare. Forse trascinato dall'enfasi del momento credo che questi attimi siano indimenticabili nella vita di una persona, invisibili marchi infuocati che ti si stampano a forza sulla pelle e che lì rimarranno, per sempre, a ricordarti che in fondo non sei solo, da qualunque parte ti giri, e a qualunque livello ragioni, qualcuno per il quale hai fatto qualcosa di buono (e che ha fatto e fa qualcosa di buono per te) lo troverai sempre. Lo stress delle prime settimane sta pian piano scemando, sostituito da una forte presa di coscienza di quanto sta accadendo, e da una calma che credo mi abbia insegnato la pratica dell'Aikido (non prendetemi per fissato e integralista di questa disciplina, se anche voi avete provato la necessità di fare qualcosa perché vi calma e vi fa stare bene sicuramente capirete la mia fissazione... L'Aikido prende tanto, è vero, sia in termini di tempo che di energie, ma restituisce il doppio). Ora tutto sembra essere chiaro e incasellato perfettamente in direzione di un obiettivo, e le cose sembrano muoversi animate da una luce e da una serenità che prima non avevano.
Insomma, quello che sto attraversando è un bel periodo, non lo nego, e me lo sto godendo, non ho paura di dirlo e di tirarmi addosso la sfiga. Se fai le cose con tranquillità, se sorridi mentre ti muovi, forse davvero riesci a modificare tutto ciò che ti circonda in modo che sia un po' più benevolo nei tuoi confronti... Credo ancora di vivere in un luogo tutto sommato indifferente a me, ma credo anche di aver capito come convivere con le mie insicurezze, con la ruvidità di certe persone, e credo di aver trovato un certo equilibrio, un modo che mi permette di vivere un po' più sicuro e tranquillo sul domani. In fondo, di fatto, non è che mi manchi nulla per stare bene: un gruppetto di amici ormai consolidati, una persona che mi ama, una cagnolina che stravede per me (e che io adoro alla follia), delle passioni che muovono la mia vita e che mi placano (siano esse la musica, l'Aikido ecc), dei sogni che costituiscono il mio futuro, e qualche persona speciale che so che ci sarà sempre, no matter what.
Per quanto mi riguarda mi sento un po' come il protagonista di Furari: mi piace sorprendermi delle piccole cose, assaporare ogni piccolo successo, prendere il mio tempo, respirare con calma, e cercare di vivere quanto mi circonda con un po' più di calma rispetto al solito. Camminare quindi, non correre!

Appalachian Springs

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